Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00854
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Atto n. 4-00854
Pubblicato il 16 novembre 2023, nella seduta n. 126
SENSI, MALPEZZI, CAMUSSO, ROJC, FURLAN, LA MARCA, BASSO, VERINI, IRTO, GIORGIS, TAJANI, VALENTE, ROSSOMANDO, GIACOBBE, ZAMBITO, ZAMPA, MANCA, LOSACCO, NICITA, MARTELLA, RANDO, LORENZIN - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'interno. -
Premesso che:
secondo quanto riportato da fonti di stampa, centinaia di migliaia di bielorussi costretti a fuggire a seguito della violenta repressione perpetrata dal regime di Lukasenka dopo le elezioni dell’agosto 2020 rischiano di non avere più la possibilità di rinnovare i propri passaporti;
il 7 settembre 2023 un decreto del regime ha stabilito che i cittadini bielorussi residenti all’estero non possano più ottenere o rinnovare i loro passaporti nelle rappresentanze diplomatiche all’estero, ma debbano richiederlo solo tramite gli organi del Ministero degli interni bielorusso delle località dove i singoli cittadini erano registrati in precedenza, ossia per molti di loro in Bielorussia;
l’ambasciata popolare della Bielorussia in Italia (organizzazione presente in 24 Paesi e che si pone come obiettivo quello di curare gli interessi dei cittadini bielorussi residenti in Italia che si riconoscono nei valori della democrazia), evidenzia che il decreto del 7 settembre ha come scopo principale quello di costringere al ritorno tutti coloro che hanno dovuto lasciare il Paese a seguito della violenta repressione delle manifestazioni contro i brogli elettorali perpetrati durante le elezioni presidenziali dell’agosto 2020;
infatti, tutti coloro che hanno preso parte alle manifestazioni, o che hanno dichiarato il proprio voto per la presidente eletta Sviatlana Tsikhanouskaya, o hanno comunque manifestato pubblicamente in qualunque modo il loro sostegno alla presidente eletta, rischiano in Bielorussia il carcere per un minimo di due anni;
appare di tutta evidenza come la decisione del regime sia volta a costringere i cittadini bielorussi che si oppongono alla dittatura a tornare in patria, subendo il conseguente arresto, oppure a perdere il diritto al passaporto e quindi rischiando di essere de facto fuori legge nel Paese dove risiedono;
secondo le informazioni fornite dall’ambasciata popolare bielorussa, il 10 per cento dei cittadini bielorussi residenti in Italia vedranno scadere il loro passaporto entro la fine del 2023, il 25 per cento nel 2024, mentre la maggioranza nel 2025. Inoltre, si devono affrontare i casi relativi ai bambini appena nati e quelli di coloro che hanno perso il passaporto o che non hanno più pagine libere nel loro documento;
si tratta, quindi, di una situazione che necessita di una risposta, tenendo anche conto del fatto che l’articolo 24 del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, al comma 2 prevede che: “Quando sussistono fondate ragioni che non consentono al titolare dello status di protezione sussidiaria di chiedere il passaporto alle autorità diplomatiche del Paese di cittadinanza, la questura competente rilascia allo straniero interessato il titolo di viaggio per stranieri” e questo articolo, con le opportune modifiche, potrebbe essere la risposta adatta alle esigenze dei cittadini bielorussi residenti in Italia che si trovassero nella situazione esposta;
in questi giorni la presidente eletta Sviatlana Tsikhanouskaya ha annunciato che si sta lavorando per dare vita ad un passaporto della Nuova Bielorussia, utilizzabile come documento di viaggio dei bielorussi all’estero, sul modello di quanto fatto dagli Stati baltici durante l’occupazione sovietica;
secondo l’opposizione bielorussa in esilio il passaporto della Nuova Bielorussia avrebbe non solo un valore simbolico, ma anche pratico, unendo la comunità bielorussa in esilio in tutto il mondo,
si chiede di sapere:
quali iniziative, nell’ambito delle rispettive competenze, i Ministri in indirizzo intendano intraprendere, al fine di garantire la libertà di movimento anche all’estero dei cittadini bielorussi costretti a lasciare il proprio Paese a causa della repressione;
se il Ministro dell’interno sia intenzionato a sostenere la creazione del passaporto della Nuova Bielorussia citato, e se intenda procedere attraverso atti di propria competenza al fine apportare le necessarie modifiche al citato articolo 24 del decreto legislativo n. 251 del 2007.