Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01159

Atto n. 3-01159 (in 7ª Commissione)

Pubblicato il 21 maggio 2024, nella seduta n. 191

D'ELIA, MALPEZZI, RANDO, VERDUCCI, ALFIERI, BAZOLI, CAMUSSO, FRANCESCHELLI, FURLAN, MARTELLA, NICITA, ROJC, TAJANI, ZAMBITO - Al Ministro dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

il 28 aprile 2024 la trasmissione “Report” ha mandato in onda un servizio intitolato “Il pezzo di Carta”, dal quale è emersa una rappresentazione preoccupante del sistema delle “università telematiche”;

in particolare, il servizio ha posto in evidenza le pratiche poco trasparenti messe in atto da molte università telematiche allo scopo di facilitare il conseguimento della laurea da parte degli iscritti, facendo sorgere così più di un dubbio sulla qualità dei titoli di studio rilasciati;

come emerso dall’inchiesta, il materiale didattico da studiare è estremamente ridotto e circoscritto alle mere nozioni di base, a totale discapito della qualità dell’insegnamento. Gli esami seguono la configurazione del “quiz a risposta multipla” e sono preceduti da sessioni di “simulazione d’esame” dove lo studente può imparare a memoria le risposte che dovrà dare all’esame;

secondo quanto è emerso, l’atteggiamento delle commissioni d’esame è estremamente indulgente e incline a promuovere il candidato con il minimo dei voti, seppur impreparato;

sulle tesi di laurea non vigerebbe alcun controllo per cui per la maggior parte gli elaborati non sarebbero originali, ma frutto di “copia e incolla” di testi acquistabili in rete, così come le risposte d’esame sarebbero acquistabili, a costi esigui, sulle piattaforme di messaggistica istantanea come “Whatsapp” e “Telegram”;

l’articolo 1, comma 721, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, stabilisce che l’attività di formazione universitaria, anche quando posta in essere da enti privati, è considerata “esercizio di funzioni statali” e pertanto non può e non deve seguire le logiche di una società commerciale, mentre appare evidente come per la maggior parte le università telematiche italiane agirebbero, a tutti gli effetti, come imprese orientate al profitto, i cui utili non sono reinvestiti nelle attività universitarie al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa, ma ridistribuiti sotto forma di dividendi ai soci e alle loro partecipate;

in assenza di una maggiore regolamentazione, l’avvento dilagante delle università telematiche, figlie di modello di istruzione improntato sull’immediatezza, dove la qualità dell’insegnamento è subordinata alla logica del profitto e il percorso di studio assume una valenza unicamente utilitaristica, rischiano di assestare un colpo fatale ad un sistema di istruzione pubblica già duramente provato da anni di tagli e precarietà;

considerato che:

il 17 aprile 2024, ha ottenuto risposta al Senato un’interrogazione a risposta immediata sullo stato di adeguamento delle università telematiche agli standard previsti in materia di qualità della didattica;

in sede di replica all’interrogante, prima firmataria dell’interrogazione 3-01082, la Ministra in indirizzo ha affermato che “le università telematiche non sono un pezzo di mondo universitario che si muove in un far west di assenza di regole e controlli. I percorsi di studio delle università telematiche sono decisamente controllati e accreditati dal Ministero che mi onoro di rappresentare e soprattutto soggetti, come le altre università, come le università in presenza, alla valutazione dell'ANVUR, che è l'Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca”;

a quanto pare, non è così e le preoccupazioni riguardo alle criticità denunciate lo scorso mese sono sempre attuali e, purtroppo, “la qualità dell'offerta formativa” delle università telematiche di cui parlava la Ministra in replica è ben lungi dall’essere garantita,

si chiede di sapere:

quali azioni la Ministra in indirizzo intenda intraprendere, al fine di assicurare una più rigorosa ed efficace regolamentazione a tutela di un’offerta formativa di qualità in relazione al sistema universitario legato ai corsi telematici e agli atenei for profit;

quale sia, in particolare, lo stato di adeguamento delle università telematiche agli standard previsti in materia di qualità della didattica e quali siano i criteri di valutazione e le misure da assumere o assunte per assicurare tale adeguamento.