Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01231
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Atto n. 3-01231
Pubblicato il 2 luglio 2024, nella seduta n. 204
PARRINI, FRANCESCHELLI, ZAMBITO, FURLAN, LOSACCO, RANDO, FINA, MALPEZZI, D'ELIA, SENSI, CAMUSSO, ROJC, VALENTE, IRTO, ALFIERI, LORENZIN, MANCA, MARTELLA, GIACOBBE, NICITA, LA MARCA - Ai Ministri delle imprese e del made in Italy, dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
il settore della moda, tessile e conciario in Toscana (che comprende svariati distretti di rilievo nazionale quali quelli dell’Empolese-Valdelsa, della zona del cuoio e di Prato) è considerato uno dei più grandi a livello europeo e mondiale per le produzioni di alta gamma;
il settore, vero fiore all’occhiello del made in Italy, ha subito nei recenti ultimi 4 anni diversi e rilevanti shock esogeni che vanno dalla chiusura del mercato globale per la pandemia al rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime fino, e non da ultimo, all’alluvione che ha colpito parte della Toscana lo scorso novembre 2023. Questo combinato disposto di fattori ha prodotto un generale aumento del listino prezzi con una conseguente perdita di competitività rispetto alle altre realtà globali e un significativo impatto sulla produzione industriale;
nel mese di giugno 2024, a fronte della la crisi del settore moda, che dopo la ripresa successiva alla pandemia ha iniziato a subire la forte contrazione del mercato globale, con effetti anche sul fronte dell’occupazione, sia il presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, sia l’assessora regionale, Alessandra Nardini, hanno scritto ai Ministri in indirizzo per chiedere l’attivazione di ammortizzatori sociali specifici e richiamare l’attenzione sui problemi nei quali le aziende si stanno imbattendo sul fronte della sostenibilità finanziaria e dell’accesso al credito,
si chiede di sapere:
quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere, per quanto di rispettiva competenza, al fine di preservare il settore della moda in Toscana, e se intendano attivarsi tempestivamente al fine di arrivare a una moratoria sui prestiti bancari in essere, nonché alla rimodulazione dei finanziamenti in corso allo scopo di favorire la continuità operativa delle imprese, e a ulteriori interventi per agevolarne l’accesso al credito;
se non ritengano necessario predisporre per le imprese rientranti nei codici ATECO 13, 14 e15, anche se secondarie, con fatturato inferiore a 10 milioni di euro, con meno di 50 dipendenti e che applicano i contratti collettivi del lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, la sospensione dei versamenti contributivi ed erariali a partire dal 1° giugno 2024 e fino al 1° giugno 2025, prevedendo al contempo un rientro graduale dei contributi e delle imposte a partire da giugno 2025 attraverso 4 rate trimestrali a tasso zero;
se non ritengano urgente disporre la reintroduzione per il settore di una cassa integrazione in deroga a valere per tutte le imprese moda e per la durata di 6 settimane, e prevedere l’eventuale rifinanziamento degli enti bilaterali;
se intendano attivarsi per il riconoscimento alle imprese del settore della moda di un contributo a fondo perduto finalizzato a rafforzare le posizioni di mercato ed il consolidamento dei progetti d’investimento in marketing, digitalizzazione, sostenibilità ambientale e aggregazioni di imprese, e in particolare per il rinnovamento del parco tecnologico delle imprese, per la registrazione di nuovi marchi, per lo sviluppo di indagini di mercato, per consulenza commerciale e certificazioni sulla sostenibilità ambientale, per l'implementazione dei processi digitali a favore di imprese che attivino accordi di aggregazione;
se non ritengano opportuno provvedere alla soluzione dell'annosa questione del recupero del credito di imposta per ricerca e sviluppo per le imprese che hanno utilizzato il credito d’imposta sui campionari per il quale, sino alla risoluzione n. 41 del 2022, era confermata la circolare del Ministero dello sviluppo economico n. 46586 del 2009 che prevedeva, per i costi di alcune fasi di realizzazione del campionario, l’ammissibilità al credito d’imposta;
se il Ministro delle imprese e del made in Italy non ritenga necessario convocare immediatamente un tavolo di crisi presso il Dicastero e quindi disporre l’esenzione delle quote di partecipazione alle manifestazioni dell’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) fino al 31 luglio 2025 nonché assumere ulteriori immediati interventi a favore del settore facendo ricorso al fondo per il made in Italy con finanziamenti di liquidità a tasso zero o calmierato, rimborsabili in diverse annualità;
se ritengano parimenti urgente e necessario sollecitare la nomina del commissario alla ricostruzione in modo da garantire la distribuzione delle risorse alle imprese rimaste gravemente colpite dall’evento alluvionale avvenuto lo scorso novembre.