Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01391
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Atto n. 3-01391
Pubblicato il 9 ottobre 2024, nella seduta n. 229
FURLAN, RANDO, ALFIERI, BASSO, CAMUSSO, DELRIO, FINA, GIACOBBE, IRTO, LA MARCA, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MISIANI, NICITA, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA - Ai Ministri dell'interno e per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. -
Premesso che:
è notizia di questi giorni che all’interno di un disegno di legge in discussione presso l’Assemblea regionale siciliana (detto “ddl enti locali”) è stato inserito un articolo di legge che riduce l’obbligo di alternanza di genere al 20 per cento nelle giunte dei Comuni al di sopra dei 3.000 abitanti;
l’articolo 1, comma 137, della legge 7 aprile 2014, n. 56, dispone che “nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”: l’eventuale approvazione del disegno di legge accentuerebbe la distanza dei Comuni siciliani dal resto del Paese rispetto alla rappresentanza di genere;
il disegno di legge andrà in discussione presso l’ARS il prossimo 15 ottobre, ma sta provocando una mobilitazione della politica, delle associazioni e forze sociali per chiedere di eliminare la norma sull’alternanza di genere nelle giunte comunali. In tal senso basti pensare a quanto hanno scritto Gabriella Messina (CGIL Sicilia), Vera Carasi (CISL Sicilia) e Luisella Lionti (UIL Sicilia) in una nota inviata al Governo, alle assessore e agli assessori regionali e a tutte le deputate e a tutti i deputati dell’ARS, nella quale si legge: “Chiediamo a tutte e tutti uno scatto d’orgoglio legiferando nel rispetto dell’uguaglianza e della democrazia paritaria per gli enti locali e accelerando anche il processo di aggiornamento del sistema elettorale regionale con la previsione della doppia preferenza di genere”;
contro questo disegno di legge è stato lanciato un appello che ha già visto centinaia di adesioni della società civile,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali siano le opinioni in merito;
quali iniziative il Governo, nel pieno rispetto del dettato costituzionale in materia di riparto delle competenze, intenda intraprendere al fine di scongiurare una riduzione della presenza femminile nelle giunte dei Comuni siciliani al di sopra dei 3.000 abitanti.