Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01546

Atto n. 4-01546

Pubblicato il 29 ottobre 2024, nella seduta n. 235

ROJC, FURLAN, VERDUCCI, BASSO, D'ELIA, MALPEZZI, RANDO, LA MARCA, CAMUSSO, FRANCESCHELLI, PARRINI, ZAMBITO, SENSI, MARTELLA, VALENTE, DELRIO, ROSSOMANDO, ZAMPA, TAJANI, IRTO, NICITA, LORENZIN, GIACOBBE, GIORGIS, VERINI, MANCA, SCALFAROTTO, PATUANELLI, UNTERBERGER, SPAGNOLLI, PATTON, CRISANTI - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

il 15 ottobre 2024, a San Pietro al Natisone (Udine) il sindaco di Lusevera/Bardo, Mauro Pinosa, in occasione del 40° anniversario della scuola bilingue “Pavel Petricic”, e alla presenza della Presidente della Repubblica di Slovenia Nataša Pirc Musar, ha dichiarato che “nell’Alta val del Torre non siamo sloveni, non si parla e non si capisce lo sloveno (...) e che la tutela dello sloveno ucciderà quel poco che resta del nostro po-nasem”. E ancora: “la legge n. 38/2001 finanzia in modo esponenziale gli interessi e la salvaguardia della Comunità e della cultura slovena. Le briciole sono riservate a quello che più serve alla nostra realtà e che il rispetto di una legge dello Stato non preclude la possibilità di cambiarla affinché i maggiori stanziamenti previsti non vengano destinati alla slovenizzazione ma allo sviluppo sociale del territorio. Con quella legge si tutelerà la comunità e la cultura slovena dei cinghiali e delle vipere, ultimi abitanti che rimarranno nelle nostre valli”;

l’art. 1 della citata legge n. 38 del 2001 dichiara che la Repubblica riconosce e tutela i diritti dei cittadini italiani appartenenti alla minoranza linguistica slovena presente nelle province di Trieste, Gorizia e Udine, a norma degli articoli 2, 3 e 6 della Costituzione e dell'articolo 3 della legge costituzionale n. 1 del 1963, recante l’approvazione dello statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, in conformità ai principi generali dell'ordinamento ed ai principi proclamati nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nelle convenzioni internazionali e nei trattati sottoscritti dal Governo italiano; all’art. 21, comma 3, espressamente la legge dice che per consentire l'attuazione di interventi volti allo sviluppo dei territori dei comuni della provincia di Udine compresi nelle comunità montane del canal del Ferro-val Canale, valli del Torre e valli del Natisone, nei quali è storicamente insediata la minoranza slovena, a decorrere dall'anno 2001 lo Stato assegna alla Regione un contributo annuo pari a 1.000 milioni di lire;

la presidente del centro ricerche culturali, attivo a Lusevera/Bardo da oltre 60 anni, Luisa Cher, ha dal canto suo ricordato alcuni episodi recentemente avvenuti nel territorio che evidenziano invece metodi e imposizioni del più buio e triste periodo per quelle terre: quello fascista e successivamente quello della guerra fredda;

in particolare, è stato ricordato che l’associazione ex emigrati di Lusevera/Bardo quest’anno si è aggiudicata un progetto europeo “Erasmus” che ha consentito di ospitare nella valle del Torre 24 giovani provenienti da 6 diversi Paesi europei, ma non ha ottenuto il permesso da parte dell’amministrazione comunale di utilizzare i locali del centro sociale “Stolberg”, centro che fu donato alla comunità dopo il terremoto del 1976. Il Comune, tra l’altro, ha inviato la risposta di diniego all’associazione pochi giorni prima dell’arrivo dei giovani ospiti;

e ancora: gli organizzatori della mostra fotografica “Aperture”, che si è svolta nella valle del Torre ad agosto e che ha visto la partecipazione di alcuni giovani fotografi, hanno dovuto trovare una sede alternativa per la mostra finale e per la serata conclusiva poiché il Comune non ha dato alcuna risposta alla domanda di concessione inviata dal centro ricerche culturali, partner del progetto, finanziato anche dalla Regione;

inoltre, al parroco di Lusevera/Bardo, don Renzo Calligaro, che da anni collabora con il centro ricerche e altre associazioni slovene tutelate dalla legge n. 38 del 2001 e che ha contribuito a far sì che la lingua slovena tornasse a farsi sentire in chiesa nell’alta val del Torre, è stata vietata la processione. I carabinieri lo hanno aspettato davanti alla porta della chiesa per far eseguire l’ordinanza del sindaco;

così come è stato annullato anche l’evento “Balconi fioriti”, organizzato dalla locale associazione pro loco, ed è stato anticipato che saranno annullate tutte le manifestazioni relative all’evento benefico “Mille note per Jenny”, che si tengono a fine ottobre 2024;

vengono quindi annullati tutti gli eventi organizzati dai membri delle associazioni non gradite all’attuale amministrazione comunale, ledendo i loro diritti di cittadini;

in data 22 agosto 2024, il consigliere comunale di Lusevera/Bardo, Igor Cerno, in relazione al diniego dell’amministrazione comunale per l’utilizzo della struttura comunale “Stolberg” ad associazioni del territorio, ha scritto una lettera al difensore civico della Regione, al quale ha fatto espressa richiesta di “intervenire in quanto alle richieste fatte secondo quanto prescrive il regolamento comunale di Lusevera o non è seguita alcuna risposta da parte dell’amministrazione oppure il diniego all’utilizzo non è stato in alcun modo motivato. Le Associazioni di Lusevera hanno bisogno dello spazio comunale del Centro Stolberg, che è l’unico esistente per realizzare le proprie attività. L’amministrazione tuttavia o non risponde alle richieste di utilizzo, o risponde senza motivare il diniego e con grande ritardo. Senza le attività di queste associazioni il paese muore. Queste associazioni che operano in paesi di montagna, spopolati e che già fanno un’immensa fatica a realizzare i propri progetti, come possono continuare a svolgere la propria attività se il Comune, un’amministrazione dello Stato Italiano, non adempie ai propri doveri?”,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti poiché è del tutto evidente che si sia di fronte ad un’amministrazione comunale che viola ripetutamente quanto previsto dalla legge di tutela della minoranza linguistica slovena (n. 38 del 2001) e se, avendo ravvisato tale comportamento contrario alle indicazioni di una legge dello Stato, non intenda intervenire con la massima sollecitudine al fine di far rispettare diritti costituzionalmente garantiti anche perché si è in presenza di un clima molto preoccupante che mira a ristabilire una conflittualità con la minoranza linguistica slovena accusata (sono parole del “Giornale di Udine”) “di perseguire pervicacemente la politica “annessionista” della Slovenia, avvallata dal comportamento complice della Regione Fvg” e più avanti tale pubblicazione parla di “tesi filo-sloveniste che continuano nella loro azione tenace di annessione culturale”. Sono parole che alimentano solo odio e intolleranza nei confronti degli appartenenti alla minoranza linguistica slovena e che riportano agli anni del fascismo e delle politiche antislovene del dopoguerra, molto efficacemente riassunte nel volume “Gli anni bui della Slavia - Attività delle organizzazioni segrete nel Friuli orientale”, edito nel 1996 e che descrive il percorso doloroso di questo lembo di terra.