Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01488

Atto n. 3-01488

Pubblicato il 20 novembre 2024, nella seduta n. 243
Svolto question time il 21 novembre 2024 nella seduta n. 244 dell'Assemblea

FRANCESCHELLI, BOCCIA, MARTELLA, GIACOBBE - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -

Premesso che:

il settore del grano in Italia sta vivendo una situazione di grave difficoltà. Nel Centro-Sud, la produzione di grano duro è in caduta libera a causa dei mercati globali e delle difficili condizioni di coltivazione dei campi e delle rese di prodotto. Al Nord, invece, il grano tenero è influenzato dal maltempo, che ne riduce la qualità, sebbene i mercati siano meno penalizzanti;

la produzione in Puglia, primo granaio d'Italia, è risultata dimezzata, mentre in molte zone della Sicilia non si è raccolto nulla. La situazione è incerta, con agricoltori che si trovano a fronteggiare condizioni estreme: da un lato, l’abbandono delle coltivazioni dei terreni nel Mezzogiorno rende difficile la conversione ad altre colture, dall'altro, si assiste a una discrepanza tra rese scarse e qualità eccellente del grano duro, soprattutto per il valore proteico;

un agricoltore che ha seminato grano duro produce 20-30 quintali per ettaro, venduti a 30 euro al quintale, con un ricavo di 600-800 euro, spesso inferiore alle spese sostenute. Un recente rapporto evidenzia un tasso di approvvigionamento del grano duro nazionale in calo, al 56,4 per cento nel 2023, il valore più basso del decennio. Sempre secondo il rapporto la produzione scenderà ulteriormente, con una diminuzione del 10,6 per cento delle superfici coltivate e una raccolta in calo del 15-20 per cento, nonostante le buone rese nel Centro Italia. Di conseguenza, le importazioni aumenteranno: dai 13,8 milioni di quintali del 2012 ai 30,6 milioni del 2023. Tra agosto 2023 e giugno 2024, i prezzi del grano duro sono calati del 15,4 per cento;

la situazione del mercato del frumento tenero panificabile oggi sul listino si trova in una fase di attesa, con la domanda selettiva e l'offerta cauta nel prendere posizione in attesa di meglio caratterizzare i lotti. I prezzi sono scesi a 225 euro a tonnellata rispetto ai 250 dell'anno precedente, influenzati dai mutati equilibri geopolitici della guerra tra Russia e Ucraina, con la produzione ucraina che continua a influenzare i mercati europei;

per far fronte alle oscillazioni dei prezzi di mercato e tutelare gli agricoltori, Consorzi agrari d'Italia ha messo in campo i contratti di filiera. Sostenere la redditività delle coltivazioni cerealicole e in particolare del grano, aumentando rese e qualità della granella utilizzando nuove varietà resistenti agli stress climatici, adottando le scelte agronomiche più adatte ai diversi areali, applicando l'agricoltura di precisione e limitando gli effetti negativi della volatilità dei mercati grazie a contratti di filiera e future che permettono alle aziende agricole di avere un flusso di cassa stabile e quindi di pianificare acquisti e investimenti,

si chiede di sapere:

quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda al riguardo assumere per sostenere le imprese del settore cerealicolo e in particolare quelle dedite alla produzione del grano a fronte delle difficoltà di mercato, del calo dei prezzi sui listini e della redditività dei produttori;

se intenda attivarsi tempestivamente per finanziare e rilanciare i programmi di investimento finalizzati al sostegno di iniziative agronomiche che vanno a rafforzare l'attività di ricerca e il rafforzamento delle filiere autoctone, valorizzando il lavoro dell'agricoltore e delle produzioni nazionali e interventi sulla filiera.