Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01819
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Atto n. 4-01819
(già n. 3-01027)
Pubblicato l'11 febbraio 2025, nella seduta n. 271
D'ELIA, VALENTE, CRISANTI, RANDO, VERDUCCI, TAJANI, GIACOBBE, BASSO, CAMUSSO, MALPEZZI, DELRIO, FURLAN, ROJC, MARTELLA, NICITA - Al Ministro per lo sport e i giovani. -
Premesso che:
secondo quanto riportato da diversi organi di stampa una dipendente della società di riferimento della squadra di calcio AS Roma, vittima di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, sarebbe stata, in aggiunta, licenziata dalla società;
secondo la ricostruzione, il caso sarebbe scoppiato quando un giovane calciatore della “Primavera” della Roma avrebbe chiesto in prestito il cellulare alla donna per chiamare l’agente e, invece di limitarsi a comporre il numero di telefono del procuratore, il giocatore avrebbe passato in rassegna immagini e video, fino a imbattersi in uno dove la donna si riprendeva con il fidanzato, condividendolo successivamente con più persone;
a seguito dell’accaduto, la cui gravità, oltre ai profili penalmente rilevanti ai sensi dell’articolo 612-ter del codice penale, è di tutta evidenza, il club, anziché prendere i dovuti provvedimenti nei confronti dell’autore del fatto e tutte le forme necessarie al fine di tutelare la vittima, avrebbe interrotto il rapporto di lavoro con l’impiegata, assunta dalla società da più di 10 anni;
nella lettera riportata dal quotidiano “il Fatto Quotidiano” e firmata da Lorenzo Vitali, responsabile legale della società giallorossa, si afferma che “È stato portato all’attenzione della direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente la ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, dalla ricostruzione giornalistica risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società”;
da qui la decisione di licenziare la dipendente, considerata “l’incompatibilità della prosecuzione del suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della società”;
in merito alla vicenda, la procura della Federcalcio, sempre secondo quanto riportato da organi di stampa, avrebbe aperto un'indagine e sarebbero già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. L'obiettivo è verificare responsabilità di tesserati relative alla diffusione di video privati della dipendente;
se confermata, la vicenda comporterebbe un’ulteriore forma di vittimizzazione di una donna, che oltre ad aver subito una violazione della propria intimità si è trovata a subire un licenziamento del tutto ingiustificato da parte della società sportiva, diversamente dagli autori di tali condotte rimasti ad ora senza alcuna conseguenza;
l’AS Roma, peraltro unica squadra in serie A ad essere guidata da una donna, alla luce del ruolo che ricopre dovrebbe promuovere una cultura del rispetto della donna e adottare comportamenti conformi all’impianto normativo di cui il nostro Paese si è dotato negli anni e che è volto alla tutela della vittima di reati sessuali,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali siano le sue valutazioni in merito;
se non ritenga necessario e urgente intraprendere le dovute iniziative, in sinergia con le competenti autorità sportive, al fine di verificare i fatti accaduti e garantire, oltre alle necessarie tutele nei confronti della vittima, che la squadra adotti un comportamento adeguato al ruolo che riveste, anche valutando tutte le opportune sanzioni nei confronti della società e dei giocatori che si sono resi colpevoli di un comportamento di tale gravità.